Ipotesi sulla vita: il crollo delle certezze (scientificamente dimostrato)

Se tutto quello che sai fosse falso? Si, la domanda è estrema e volutamente provocatoria.

Quello che intendo dire è: quali sono le tue ipotesi sulla vita?
Non intendo in senso astratto, o filosofico: intendo in senso concreto, tangibile, misurabile.

Come fai, come facciamo a scegliere ciò in cui credere e ciò in cui non credere?

Questo video potrebbe rappresentare il totale crollo delle certezze (anche sul tema dello “scientificamente dimostrato”) e, nello stesso tempo, una nuova, concreta, tangibile apertura ad un nuovo, totale, punto di vista, che probabilmente ti aiuterà a prendere almeno in considerazione nuove ipotesi sulla tua vita.

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[Tweet “Niente è più pericoloso di un’idea, quando è l’unica che si ha – Émile Chartier”]

46 commenti su “Ipotesi sulla vita: il crollo delle certezze (scientificamente dimostrato)”

  1. Credo che per ciascuno di noi arriverà quel giorno che scopriremo la verità su ogni cosa ma, probabilmente in un altra dimensione. Si, magari in una dimensione in cui ci eleveremo ad esseri superiori. Finché siamo qui, non ci è dato sapere quasi nulla. Oggi prendiamo per scontato il fatto che pensiamo per cui esistiamo.

  2. Caro Italo, in questo video hai toccato una delle domande fondamentali per tutti noi perchè indipendentemente dal livello di consapevolezza che abbiamo di noi stessi, le nostre credenze determinano la direzione della nostra esistenza. Questa riflessione da una parte non smette di incuriosirmi, dall’altra devo ammettere che mi spaventa. Per quanto mi riguarda fatico molto a convivere con l’idea che le credenze su cui si fondano le mie scelte di vita siano frutto di uno specifico e personale modo di vedere il mondo. Abbracciare tale convinzione penso che porti ad uno svuotamento di senso, ad una relativizzazione di tutto ciò che ci circonda.
    Tu come riesci a convivere con questo? Non credi in qualcosa che sia immutabile a prescindere dalle ipotesi che fai?

  3. FRANCESCA CAVAGNA

    CREDO SE LO POSSO IMMAGINARE, PENSARE..QUINDI GRAZIE PER TUTTI I NUOVI INPUT CHE MI STATE REGALANDO… E X TRACCE AUDIO PROGRAMMAZIONE SUBLIMINALE QUANTICA ED IL LIBRO IL POTERE DEL CERVELLO QUANTICO..STO VALUTANDO DI VENIRE AL PROXX SEMINARIO..
    GRAZIE DI CUORE..ORA SO CHE E’ POSSIBILE UNA NUOVA VITA SE GIA’ LA SENTO PROFONDAMENTE POICHE’ RISONANTE CON LA MIA PROFONDA NATURA, E COME APOSTROFA S. AGOSTINO I MIRACOLI SONO POSSIBILI SONO IN ACCORDO ALLA NS. NATURA. GRAZIE E DI AVERMELO INSEGNATO.

  4. Sembri Marzullo! Verità inopinabile. Viviamo in un’epoca di tante parole, troppe teorie.
    Io credo in ciò che è tangibile. Vorrei credere a molte cose che non hanno risposta. Il mistero della vita, della morte. Non credo affatto ad altre che definisco : tutte balle..
    Quello che so è che noi umani usiamo solo una porzione della nostra mente. Questo ci sprona a cercare sempre risposte. A volte è difficile districarsi fra i bombardamenti psico-scientifici, sociali e umani e i molteplici coach che ti dicono sono il migliore, ma nulla toglie che rinunciando non si va da nessuna parte. Non c’è scelta: o cerchi di migliorarti o regredisci. Ho un solo rammarico; i miei quasi 78 anni non mi permetteranno di scoprire le meraviglie (e i guai) ai quali vorrei ancora essere partecipe.
    A risentirci
    Ro.

  5. Buona sera Italo! Davvero un bel video!!!
    la domanda chi ci fai alla fine non è male…già solo quella credo che ci faccia nascere in noi stessi un sacco di altre domande hehehe.
    io credo che, il vedere e il credere, sono interconnessi e intercambiabili; si rincorrono l’un l’altro, uno da veridicità all’altro. Credo che per vedere si debba prima credere….ma credo anche che se vedi puoi credere.

  6. Se tutte le cose che hanno UN fine hanno anche UNA fine, a che cosa dovrebbe servire l’eternità? Secondo me non dovremmo chiederci se qualcosa è vero o falso, ma piuttosto chiederci il motivo per il quale dovremmo chiedercelo. Se l’Amore (con la A maiuscola) non ha spazio e non ha tempo, perché un entità suprema senza spazio e senza tempo (chiamiamola Dio, Allah, Geova o come vogliamo) avrebbe dovuto crearci insieme allo spazio e al tempo?
    In pratica: non sono felice, ma anche se lo fossi che cosa cambierebbe?

  7. Comprate su: oltre all’ormai famosissimo “The Secret” versione italiana (libro e dvd) anche la versione italiana (sempre libro e dvd), di “What the Bleep Do we Know” che in italiano si ordina digitando il seguente titolo:””Bleep Ma che..bip Sappiamo Veramente!?”. E’ MOLTO interessante.

  8. Buongiorno Italo hai fatto un interessantissimo ragionamento applicando i principi in cui credi e mettere in dubbio le conclusioni a cui ciascuno di noi è arrivato è un atto di forte coraggio. Io però porrei l’attenzione su di noi nel senso che siamo degli osservatori di ciò che analizziamo e più noi siamo evoluti, estesi, elevati e più ci possiamo avvicinare alla realtà vera. Quindi il mio punto di vista è che tutto è relativo ed è funzione del livello di comprensione della realtà; perciò se vogliamo capire di più o meglio ancora mettere in discussione le attuali credenze dobbiamo essere certi di aver prima compiuto il salto evolutivo adeguato a conquistare nuove certezze perché senza si vive male.
    mi fermo qui , un abbraccio.
    Luigi

  9. Io credo perché sono fiducioso in me ,se sono nel dubbio aspetto ,il tempo passa e viene la risposta.Credo in tutto ,perché tutto è possibile ,nel concentrarsi nel tuo spirito prima o poi ricevi la risposta, ed acetti la realtà delle cose che vedi ,perché nel’ finito che noi tutti viviamo ci sono cose da vedere.

  10. ciò che accade è unico ed irripetibile, come il singolo minuto di ogni ora è diverso da quello appena passato e da quello che verrà, quindi come pùò essere che le “prove scientifiche” possano essere veritiere??? Forse quello che provi oggi non potrà riaccadere nello stesso identico modo tra un ora e tantomeno domani…. concordo sul TUTTO E’ POSSIBILE!!!

  11. Buongiorno Italo, ormai è da un bel po di tempo che ti seguo è ho notato con enorme piacere il come ti piace mettere in discussione tutto, segno positivo per coloro che ti seguono perchè a mio parere è uno stimolo al pensare diversamente da ciò che siamo o da ciò che siamo stati quindi rifare continue riprogrammazioni, aiuta a valutare anche esperienze un po più sottili.. appunto ” credo se vedo o vedo se credo”, io personalmente mi sento di dire che credo in quello che mi fa stare bene con me stesso . Ciao Italo e Grazie…

  12. Ciao, non voglio entrare nel merito della questione ma solamente confutare la credenza che la Scienza sia convinta di poter verificare la validità di una teoria. La Scienza non ha mai detto che esistono teorie VERE. Il metodo scientifico, che risale a Galileo Galilei, consiste nel ricreare in modo controllato un insieme di condizioni per verificare che “in quelle determinate condizioni una data teoria fornisce risultati in accordo con l’esperimento”. Conseguentemente la Scienza può solamente garantire che una teoria è FALSA, perchè non riesce a predire i risultati ottenuti, ma MAI affermare che una teoria è VERA, in quanto non è possibile garantire che tale teoria possa valere per qualsiasi insieme di condizioni.
    Si possono perciò avere più teorie che soddisfano il medesimo insieme di condizioni. Per quell’insieme tutte le teorie che danno risultati compatibili sono allora “applicabili all’interno di un ben definito campo di validità”. Alcune di queste potranno valere per campi di validità più o meno grandi e la scelta pratica di quale teoria utilizzare dipenderà dalla sua semplicità. La meccanica newtoniana va benissimo per i calcoli “di ogni giorno” ma se vogliamo interpretare le informazioni che ci arrivano da stelle e galassie dobbiamo mettere in campo quella relativistica che, per costruire un ponte su un fiume costringerebbe a una massa enorme di calcoli complicati e inutili. Possiamo dire allora che la meccanica relativistica è VERA? Assolutamente no. Abbiamo molte verifiche che le sue previsioni sono corrette, ma se solo una previsione risultasse errata dovremmo concludere che anche quella teoria è funzionale “sino a …”. Le più famose teorie scientifiche sono quelle che risultano le più funzionali per gli scopi per i quali sono state sviluppate. Altre potrebbero essere altrettanto valide, ma più complesse da utilizzare e, per questo potranno essere “accolte” solamente se estendono il campo di validità della teoria più semplice.
    Verificare i risultati previsti da una teoria è costoso, molto costoso. Alle volte servono squadre di centinaia di persone con preparazioni specifiche di altissimo livello al semplice scopo di garantire che non vengano fatti errori sperimentali. Senza contare le energie, enormi, a volte necessarie per estendere i parametri sperimentali. È plausibile che la RICERCA faccia una selezione a priori prima di incominciare a spendere del denaro. Per fare queste scelte ha perciò bisogno di criteri e, dal momento che i soldi arrivano dai governi o da investitori privati, si capisce bene che tali criteri non sono certamente nelle mani degli scienziati. Quindi, se vogliamo avanzare delle critiche, queste devono essere dirette verso i criteri con cui vengono scelte le teorie da verificare, non al metodo scientifico che è in se l’unica certezza nella quale possiamo serenamente credere.

    1. Ciao Mario, sono d’accordo con tutto il tuo discorso.
      La mia comunque non era la critica (e sappiamo bene entrambi che il tutto gira intorno agli interessi economici di chi sovvenziona). Detto questo, il “focus” dovrebbe secondo me essere: non è vero perché non è stato dimostrato o non è stata un’ipotesi presa in considerazione? (per tutti i motivi che abbiamo ribadito).

      Grazie

  13. ..fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza… più che puoi.. così oggi mi piace, poter citare Dante, magari malamente. E aprirmi alla Matrix Divina di Gregg Braden, e alla consapevolezza della labilità del credere. Così oggi credo nell’accoglienza e mi scopro di voler accogliere sempre di più e di pretendere sempre di meno, più che posso. E.. ecco la gratitudine di essere. Grazie Italo, grazie

  14. Io credo a prescindere che sia scientificamente provato o no.. sono sempre stato affascinato da tutto questo , ho sempre pensato che le causalità non esistono e che ho sempre pensato che con la forza di volonta una persona riesce a fare delle cose che non avrebbe mai pensato di fare.
    In riferimento a crederci è soggettivo comunque per me tutto questo esiste perché lo provato su la mia pelle
    Buonaserata..

  15. Concordo pienamente con quanto chiaramente espresso.
    Mi piace ad esempio la fisica e la studio con passione.
    Fra le altre cose, la teoria della relatività sia speciale che generale.
    E’ per me ormai evidente che l’autore, cioè Einstein, ha prima immaginato quello che per lui potesse accadere in certe circostanze, e poi realizzato una teoria ad hoc che spiegasse quello che lui immaginava a priori. Ma è stata una semplice scelta. Analogamente si possono spiegare gli stessi identici fenomeni in maniera diversa, con altrettanto rigore, considerando però altre possibili cose, altri fattori, altri effetti, altri punti di riferimento. La descrizione della realtà cioè, è una scelta soggettiva e sempre incompleta. Descriviamo solo quello che vogliamo noi descrivere a priori, ma la realtà potrebbe essere completamente diversa, e questo madornale errore potrebbe non essere rilevabile dal rigore scientifico perchè “i conti tornano”..e quindi crediamo in qualcosa che in fondo non è vera se non altro perchè incompleta. Analogamente, visto che si parla di fisica quantistica, si sa che l’osservatore non è esterno ma fa parte integrante, cioè influenza completamente, l’esperimento scientifico che si compie..Se io faccio un esperimento e lo influenzo, ed il risultato è scientifico quindi reale e tangibile, Io quindi credo in qualcosa che io stesso ho creato..! O meglio, quello in cui io penso che sia, diventa reale, misurabile, e diventa quindi quello in cui io credo…

  16. Se la memoria è un elemento che decade con la morte, DNA è un elemento che dura finché c’è vita. Anche che la conoscenza è venuto dalle capacità di sopravvivenza e di apprendimento degli esseri viventi, scritto nel DNA, una volta estinto, se estingue anche la conoscenza. Morirò e la mia memoria pure. E ‘tutto un sogno. Ma la mia esistenza è quello di dare un senso al mondo, ma il mondo esiste solo in questo secondo.

  17. per credere, devi saper vedere e x vedere,devi saper guardare,
    e a volte guardarsi dentro,
    fa più effetto di un pugno allo stomaco,
    guardarsi dentro e scoprirsi diversi di come fin’ora ci hanno fatto credere di essere,
    un mondo nuovo,
    una nuova realtà,
    una nuova vita.
    se vuoi…puoi…. sempre!

  18. IO CREDO INVECE CHE CI FACCIAMO TROPPO SEGHE MENTALI , IO CREDO AL DONO DELLA VITA ,CON TUTTI I SUOI REGALI IO VEDO IL CIELO ,IL MARE , IL SOLE . LE NOTTI STELLATE, IL SORRISO DI UN BIMBO ,IL BACIO DI DUE INNAMORATI LA CAREZZA DI UNA MAMMA, ECC. ECC……………………………SENTO E VEDO L’EMOZIONI CHE LA VITA MI REGALA CERCO ANCHE DI ACCETTARE ANCHE TUTTE L’EMOZIONI NEGATIVE CHE INCONTRO NEL MIO VIAGGIO DELLA VITA . IO PENSO CHE QUESTO SIA CREDERE . POI 2000 ANNI FA UNA PERSONA ( ah credo anche in lui) DISSE : ” BEATI I POVERI IN SPIRITO PERCHè DI ESSI è IL REGNO DEI CIELI.” COMUNQUE GRAZIE ITALO PERCHE CREDERE è ANCHE CONTINUARE A METTERCI IN DISCUSSIONE.

  19. chiudere gli occhi è la mia risposta, non c’è niente da credere e niente da vedere, siamo un tutt’uno con l’universo, è già tutto compiuto.

  20. Secondo me è importante accorgersi. Cose che non avevi mai notato, tutt’a un tratto si manifestano … Solamente perché te ne accorgi… Ma ci sono sempre state. L’universo è dentro di noi, le risposte sono in noi: solo che non ce ne accorgiamo! È complicato da spiegare… Però so che se si vuole, si crea, si vede… Si crede! Basta volgere lo sguardo più in là e sicuramente c’è un nuovo sentiero, c’è di sicuro qualcuno che ti spiegherà qualcosa di nuovo… Io li chiamo Angeli! Come te, Italo!

  21. Ho sempre creduto a ciò che vedo, adesso però mi sto aprendo alla possibilità di credere che molto di più sia possibile, se penso che quello che so, che vedo e che è alla portata del mio cervello è talmente limitato… Ma come si fa a credere, a cercare la conoscenza senza sforare i limiti della pura fantasia? il rischio è diventare vittime di chi approfitta della fiducia di chi ha bisogno di credere. È il limite tra realtà e fantasia ( per non dire creduloneria) che ho difficoltà ad individuare a questo punto.

  22. impariamo a tener conto dei limiti dei nostri sensi, dei modelli culturali in cui siamo cresciuti nostro malgrado, dell’infinità spazio temporale in cui ci troviamo immersi, scambiamoci più idee e opinioni che possiamo e RIMANIAMO CONVINTI DELL’INFINITA COMPLESSITA’ DELLE DMANDE CHE CI PONIAMO. Per il resto viviamo con tranquillità il dopo Aristotele, il dopo Galileo e il dopo Einstein.

    Vuolsi così colà dove si puote
    ciò che si vuole e più non dimandar

    o con Enzo Jannacci e il suo Bobo Merenda:
    Scusi ingegnere, io che mestiere faccio?
    Avvitare e svitare avvitare e svitare
    Senza di domandare, meglio!

  23. Io dico sempre che la medicina, per esempio, è un dato statistico. 99 persone che hanno gli stessi sintomi riconducono o a una patologia? OK . ti curo così perché rientri in quei casi. Ma 1 volta su 100 non è così. Teoria provata ma non è mai certezza matematica. È solo probabilità! Ma ogni tanto qualcuno ha ” un modo diverso di vedere le stesse cose” et voilà. Forse ho inteso male le tue parole, oggi, ma questo è ciò a cui mi hai fatto pensare: la testardaggine e la leggerezza di alcuni medici. Buona giornata

  24. Dal mio attuale punto di vista credo che non si possa fare a meno di credere, ciò a causa della natura stessa delle nostre percezioni (lasciamo stare i ragionamenti…) che per definizione sono limitate dalle caratteristiche del nostro apparato sensoriale (a proposito, i sensi sono almeno 10: vista, udito, equilibrio, tatto termico, tatto meccanico, olfatto, gusto, propriocezione, dolore e… sesso ed ognuno di essi, tranne gli ultimi due, sono specializzati per interagire con uno specifico tipo di forza). I sensi infatti funzionano in base al principio di interferenza, ciò per percepire un segnale devono anche modificarlo. A scala macro tale intrerferenza ha un rapporto di scala estremamente elevato per cui non ce ne accorgiamo ma a scala micro il rapporto può arrivare a 1:1 (interazione fra particelle) e quindi non ci è più permesso di conoscere la realtà in modo completo (questo fenomeno viene chiamato principio di indeterminazione). Ciò detto esiste quindi un “oltre” non accessibile ai nostri sensi e nemmeno agli strumenti artificiali che riusciamo a creare e che comunque dei nostri sensi non possono fare a meno.
    Da qui può partire un bellissimo viaggio verso l’immaginazione dell’oltre… ma qui mi fermo. E’ comunque molto interessante e positivo che qualche scienziato (vedi David Deutsch) metta in discussione la scienza stessa.

  25. Queste due affermazioni (credi se vedi o vedi perché credi) rappresentano in modo estremamente sintetico la classica ‘voliera’ in cui l’uccellino è stato magistralmente rinchiuso mantenendolo nell’illusione di volare liberamente dove vuole.
    Personalmente è da più di 35 anni che sto cercando di emancipare la mia percezione senziente da ambiti rinchiusi in dogmi culturali, sia che questi appartengano al mondo della scienza (la quale per me è sinonimo di ignoranza) che al mondo dello spirito (le cui pratiche ed insegnamenti molto spesso sono ambiti mimetici per gestire subdolamente il potere sulla parte più nobile dell’essere umano; la sua spiritualità).
    L’essere umano non è che il conseguente risultato dello specifico contenuto immagazzinato nella sua mente e ciò dipende dal fatto che usiamo impropriamente questo magnifico mezzo di cui disponiamo, scambiandolo per ciò che siamo (la menzogna delle menzogne . . .).
    Risponderei pertanto alla tua domanda dicendoti che non mi sento di appartenere a nessuna di queste categorie, perché sto avendo la sempre più chiara percezione che la Vita prende la sua vera valenza (che non è il danaro, il piacere, il potere, l’amore con la a minuscola ecc… ecc…) solamente se la si vive nel proprio cuore ravvivando i sentimenti della gioia, della gratitudine e, per quanto possibile, dell’amore, compenetrando in questo sentimento tutto quanto ci circonda (. . .). Ti saluto augurandoti un mare di bene, perché i vostri lavori fanno parte di quei distillati di sapere che ogni persona dovrebbe poter collezionare nella propria dispensa. . . Un affettuoso abbraccio a tutti.

  26. Non credo mai ciecamente a prescindere, devo ascoltare, analizzare, consultare, elaborare, far crescere al mio interno, valutare le sensazioni, documentarmi, assorbire. A volte trovo una terza via. Una terza ipotesi. Dipende da cosa ascolto. Di cosa si tratta. Di chi sta parlando e di cosa mi trasmette. La bellezza della profondità

  27. Fino a qualche tempo fa…. credevo solo se vedevo ..non volevo sentire ragioni. Ad oggi per nuove esperienze ..credo che tutto sia possibile.. non dico ne si ne no…sto nel dubbio.

  28. Credere vuol dire avere fiducia che ciò che si pensa è vero senza necessariamente verificarlo dal punto di vista sperimentale. Il problema sta nelle resistenze che noi opponiamo affinché ciò in cui crediamo si realizzi nella realtà. Poter essere liberi totalmente da condizionamenti potrebbe essere la chiave di volta…………………………..

  29. Credo perchè lo sento e lo vivo dentro, anche se non è “provato o provabile”. Questo non può essere provato, ma solo sentito e vissuto in quanto fa parte di un’altra dimensione, a cui spero, presto, arriveremo tutti.
    L’unica cosa che non capisco è, che bisogno c’è di seguire una regola fatta da “altri” per perseguire qualcosa che già è nata dentro di noi, a cui basta “affidarsi”? Ho la paura che il nostro cervello, che come dite giustamente si è creato dei programmi, venga riprogrammato ( anche non volontariamente ) da altri.
    Viva la libertà

  30. Nemmeno io riesco a scinderli nettamente. Già il fatto di dover scegliere una risposta o l’altra è scegliere una realtà o l’altra. Per me sono vere entrambe e in qualche modo si sostengono a vicenda. Abbiamo bisogno di vedere qualcosa perchè come un seme entri in noi e inizi a lavorare e poi a lanciarci messaggi. Solo con questi messaggi che ci arrivano riusciremo a costruirci mentalmente una nuova realtà.

  31. ho creduto fortemente a “cose” anche per anni a volte e poi alla fine risultavano errate !!! …ma se torno indietro con la memoria in quel determinato periodo , per me era proprio cosí ! Quindi condivido pienamente questo concetto.

  32. Io non credo, io so perché sento. Il sentire mi permette di andare oltre ciò che penso e quindi di aprire la mente a nuove ipotesi, andando oltre scatole mentali. Quando credi sei nei sistemi di credenza, quando senti sei dentro di te e nel potere e nella responsabilità di creare la realtà esterna, profondamente connesso alla tua essenza. E l’essenza è la scintilla eterna e universale in cui siamo tutti tutto, e in essa è tutto verificabile perché non c’è nulla da verificare ma solo da essere.

  33. Credere è sicuramente un fatto.. una decisione personale, la verita’ non è mai assoluta, è sempre una verita’ di cui ci appropriamo per una infinita’ di motivi.. la coscienza stessa è personale, chi crede, crede in cio’ che crede.. scusate il gioco di parole, perche’ è cio’ che ritiene per la propria persona, per la propria vita sociale, la scelta morale e materiale migliore.

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