Guidarsi a livello sottile: il linguaggio Neuro-Divino (e il più grave errore)

[Tweet “Il genio usa la fantasia e la mente non è altro che lo strumento che gli serve per tradurla e farla diventare materia.”]
Molti di noi sono in ricerca.

Come sai a me piace definirla “la ricerca del proprio livello superiore” e questo vale per chi sta cercando di trovare un senso così come per l’imprenditore che vuole portare la sua azienda al livello successivo di profitti, dallo sportivo che vuole compiere la sua prima impresa a quello che vuole fissare il nuovo record del mondo.

Qual è, ora, il tuo livello superiore?

La verità è che la soluzione per arrivarci è anche piuttosto semplice.
Il problema? E’ che si cerca nel posto sbagliato.

Quella strana sensazione che…

Perchè alcuni sembrano ottenere i propri risultati in maniera semplice e fluida mentre altri “buttano continuamente il sangue”? Perché alcuni sembrano dover mettere sempre sforzo in ciò che fanno mentre altri sembrano vivere nel flusso?

Non si tratta “solo” di ottenere risultati, ma anche (e soprattutto) del come si ottengono.

Le risposte che molte persone si danno sono del tipo:

  • Destino
  • Fortuna
  • Ho un blocco

Delle 3, ovviamente, la giusta è la terza.

Qual è allora questo blocco? Le persone si mettono alla ricerca ma, ahimè, cercano nel posto sbagliato.

Il problema? Stai cercando nel posto sbagliato

Bessel Van Der Kolk è uno dei più più importanti pionieri nella ricerca e nel trattamento dello stress traumatico.

Attenzione: chi ha letto il libro “Il Potere del Cervello Quantico” o ha partecipato al seminario già lo sa, non è necessario essere stato in un campo di concentramento per aver vissuto un trauma, basta aver vissuto una situazione “in modo traumatico” (nel 99% dei casi non lo sappiamo… ma è proprio in queste situazioni che viene aggiunto un trigger importante che determina il nostro destino).

brain_imagesDurante i suoi studi, utilizzando apparecchiature di neuroimaging (ovvero apparecchiature che permettono di vedere quali aree del cervello si accendono a seconda delle diverse situazioni), ha scoperto qualcosa di sensazionale.

Le scansioni cerebrali di soggetti che avevano subito un trauma dimostravano chiaramente che, facendo rivivere ai soggetti il trauma, quelle immagini attivavano l’emisfero destro del cervello e disattivavano quello sinistro.

Boom. Colpito e affondato. Perché? Perché, brevemente, i nostri emisferi cerebrali come forse saprai sono specializzati.

  • L’emisfero destro è intuitivo, emotivo, visivo, comunica attraverso le espressioni facciali, il linguaggio del corpo, la costruzione dei suoni, comunica attraverso le emozioni.
  • L’emisfero sinistro, invece, riguarda tutto ciò che è verbalizzabile, razionalizzabile

Cosa significa tutto questo?

La disattivazione del cervello sinistro ha un impatto diretto sulla capacità di organizzare l’esperienza in sequenze logiche e di tradurre i nostri sentimenti e percezioni in parole.

E noi che facciamo? Cerchiamo di dargli un nome, cerchiamo di esprimerlo a parole. Risultato: c’è grande probabilità che continueremo a cercarlo all’infinito, senza trovarne traccia.

La nostra razionalizzazione è il vero problema, dobbiamo etichettare tutto, dobbiamo dargli un nome, dobbiamo spiegarlo a parole (nota: ti sei mai chiesto perché i bambini traumatizzati perdono la parola? Non riescono a parlare di ciò che gli è successo? Bene, ora sai il perché…).

Proprio Bessel Van Der Kolk racconta la storia di quando era ancora uno studente universitario e del suo grande maestro, Elvin Semrad.

Elvin ci scoraggiava dal leggere manuali di psichiatria durante il primo anno. Non voleva che la nostra percezione della realtà fosse oscurata dalle pseudocertezze fornite dalla diagnosi psichiatrica. Ricordo di avergli chiesto una volta: “Come chiameresti questo paziente: schizofrenico o schizoaffettivo?”. Fece una pausa e si accarezzò il mento apparentemente perso in pensieri profondi. Poi rispose: “penso che lo chiamerei Michael McIntryre”

Segnali e istruzioni: il linguaggio della verità è umano?

Dall’altra parte molti di noi cercano segnali, istruzioni:anche qui il problema è che li cercano nel posto sbagliato.

Il linguaggio delle cause è una comunicazione persistente che non usa come mezzo quello delle parole, quello dei concetti verbalizzabili.
Usa un linguaggio altamente simbolico, usa le intuizioni, le sensazioni.

Smettila di volergli dare un nome.
Smettila di pensare.
Smettila di volerle tradurre in parole.

Una delle questioni della filosofia divina è proprio questa: chi sa non può dire tutto e chi non sa e “pensa” resta perplesso.

Questo è il problema: chi vuole veramente sapere cerca spesso nel posto sbagliato, nell’emisfero sinistro, quello della razionalità, quello della verbalizzazione. E, nel caso dovesse trovarci qualcosa, ti assicuro che si starebbe accontentando delle briciole.

Non è quello il linguaggio divino.

Ecco il vero grave problema: razionalizziamo.

Guardare oltre

E’ a questo punto chiaro che, per accedere al codice sorgente, bisogna accedere a livelli più sottili, bisogna imparare o imparare nuovamente ad usare un nuovo tipo di linguaggio.

Quando incontro una persona mi interessa poco quello che dice, sono molto più attratto dall’energia che produce.

TI INVITO A FARE UNA PROVA: CI STAI?

Almeno per una settimana, a partire da oggi, prova a “sentire” senza razionalizzare, senza cercare di descrivere a parole.

Raccontami che effetto ti fa.

Per molte persone questo esercizio può creare una specie di vuoto che non si sa come riempire. A chi dovesse capitare.. accettate anche questo.

Per molte altre persone, sarà come scoprire un nuovo mondo che, per esprimersi, non ha bisogno di parole, ma che contiene, senza descriverla, l’essenza del tutto.

[Tweet “Dietro a tutto ciò c’è sicuramente un’idea così semplice e bella che quando la comprenderemo – tra dieci, cento o mille anni – penseremo tutti che non potrebbe essere altrimenti. – John Archibald Wheeler (Fisico Statunitense)”]

C’è un modo diverso di vedere le cose.

22 commenti su “Guidarsi a livello sottile: il linguaggio Neuro-Divino (e il più grave errore)”

  1. No, non VUOTO, ma SILENZIO.
    volgere la mente ..e il cuore all’interno ….
    per ascoltare quell’indizio di vita e di speranza che cerchi e che è già lì.
    E’ necessario solamente farlo brillare…come quando si accende una lampada per trovare qualcosa che hai perduto.
    E poi attendere con fiducia.
    E ‘importante osare un’abbandono e limitare i tanti ragionamenti per trovare la strada da percorrere.
    Chiara D.

  2. Presi da mille impegni ogni giorno trascorre veloce senza che me ne accorga !! Vero bisogna ritornare a coltivare il sentire !!

    1. No, non VUOTO, ma SILENZIO.
      volgere la mente ..e il cuore all’ interno ….
      per ascoltare quell’ indizio di vita e di speranza che cerchi e che è già lì.
      E’ necessario solamente farlo brillare…come quando si accende una lampada per trovare qualcosa che hai perduto.
      E poi attendere con fiducia.
      E ‘importante osare un’abbandono e limitare i tanti ragionamenti per trovare la strada da percorrere.
      Chiara D.

  3. Si,oggi posso confermare (anzi gia da un’po di anni che e propio cosi…dopo che mi sono abituata ad ACETARE finalmente questo secondo linguaggio,GUIDA,che ricordo pero di aver avuto sin da piccolla (che poi avevo rinegato erche non ci stava nel mondo razionale…)
    Ora non mi lascio più smarire dalla strada retta…. ;))

  4. È già un po che cerco di non giudicare e di ascoltare e parlare il minimo. E alle volte mi guardano strano. Come se non fossi”normale”. Salirò di livello ancora di più

  5. Bisogna sempre fare qualcosa? Insomma non è anche questo troppo razionale? Seguire una linea un metodo .. Un libro delle parole.. Vorrei invece avere la possibilità di non fare niente … Di non pensare .. Stare da solo .. Sopratutto azzerare tutto .

  6. maria federica manzini

    GRAZIE ,per come ci segui ,dopo il libro,dopo il seminario.E parlando di coincidenze oggi mi e’ tornato in mente il Sutra del Diamante e il Sutra del Loto ,ho cercato il libro che avevo comprato tanti anni fa ,e be’ .. ancora un sorriso.
    Federica

  7. Abituato a razionalizzare e fidarmi solo del tangibile, mi sono accorto di aver messo da parte( o meglio usato male) lo strumento più potente che ci è stato regalato alla nascita: il cervello quantico. Ne ho scoperto il potere perché capivo che doveva esserci qualcosa di più di quello che riuscivo a fare e si sa che chi cerca alla fine trova. Grazie Italo e più che puoi a tutti.

  8. Meno commento ogni cosa verbalmente, meno peso dò ai miei pensieri, anzi meno li giudico tra me e me, e aspetto solo che se vadano, più ho sensazioni e intuizioni che sono poi uno dei linguaggi usati dagli angeli per comunicarci ciò che è utile per noi. Ciao Andrea

  9. Direi che è la maniera più forte per cogliere i segnali. Lo faccio e annoto a fine giornata le sensazioni provate.
    Grazie

  10. Rossana Romero

    Questo post. E arrivato nel momento giusto. . Ho letto il libro ho partecipato al seminario. Faccio corsi .. cerco continuamente il mio blocco per cavalcare il mio livello superiore. . Sono infinitamente gratta di essere qui adesso. Sei grande italo.

  11. Vorrei tanto apprendere , ancora Non ho letto il libro , devo comperarlo per poi iniziare a procedere nella direzione di nuova vita ; spero sia più ampia di quella presente .dalla vostre parole è tutto più semplice

  12. Ciao Italo, questo del “sentire” può essere paragonato o è in linea con il discorso dell’affidarsi? All’Universo, a Dio, all’Uno….?

  13. In modalità “destra” arrivano le coincidenze, come questa di leggere l’articolo giusto per l’esperienza che si sta affacciando! Grazie

  14. Ciao. Sono pienamente d’accordo . Il problema è potersi allontanare dal rumore di fondo che copre ogni segnale sottile.
    Sergio

  15. Giuseppe Molinari

    Aver partecipato al Corso “Imprenditori Liberi” mi ha fatto entrare in questa dimensione in automatico. Io posso “Sentire” ed agire con il cuore. Un livello di percezione superiore, molto efficace.
    Grazie Italo di aver aperto una strada per molti!!!

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